ALLERGIE PRIMAVERILI RIMEDI NATURALI

Come si può lavorare in modo naturale sulle allergie stagionali? Come possiamo aiutare il nostro corpo? Per parlare in modo approfondito del tema allergia è necessario prendere consapevolezza del fatto che la cura del sintomo non risolve il problema. Come ogni messaggio che il corpo ci invia, andare a lavorare sulla causa ci porta alla risoluzione del problema e al ripristino dell’equilibrio perso.

Partiamo da questi punti fondamentali, che vorrei che tu focalizzassi bene:

  • quando l’apparato digerente non funziona bene, invece di diventare una fonte di nutrimento, rappresenta una importante fonte di tossicità per l’organismo.
  • in un soggetto con flora intestinale anormale, il sistema immunitario può esser malnutrito e incapace di rispondere.
  • quando l’intestino non ha un microbiota in salute, il sistema immunitario non è in grado di contrastare i virus o altri microbi e tossine presenti nell’ambiente.
  • quando le pareti dell’intestino sono danneggiate, un fiume di tossine scorre nel corpo e il sistema immunitario reagisce. Il cibo non digerito viene assorbito tramite la barriera danneggiata e la persona sviluppa sintomi di allergie e intolleranze alimentari.

Le risposte del nostro sistema immunitario sono state suddivise in due gruppi:

  • aspecifiche = grazie alle quali il corpo reagisce immediatamente a diversi tipi di attacco scatenando febbre, starnuti, vomito, diarrea. Diamo tempo al corpo di fare il suo lavoro, assecondandolo con il riposo, senza subito ricorrere ai farmaci!
  • specifiche = richiedono tempo per svilupparsi e possono portare a malattie autoimmuni. Si sviluppano quando l’esposizione alle tossine, agli alimenti non digeriti diventano croniche. Il sistema immunitario ha così tempo di sviluppare anticorpi.

Come si sviluppano le allergie?

Il nostro sistema immunitario è molto complesso e ha molti rami e dipartimenti. Una delle risposte più studiate è chiamata Th1, responsabile delle normali reazioni a ciò che è presente nell’ambiente. Se la risposta Th1 funziona correttamente non dobbiamo preoccuparci di quanto polline c’è nell’aria, sicuramente non svilupperemo il raffreddore da fieno. La stessa cosa vale per gli acari, i peli degli animali e così via. Sai cosa tiene in salute la risposta Th1? Il microbiota intestinale! Quando è equilibrato e diversificato abbiamo una risposta Th1 perfettamente funzionante.

Quando invece l’intestino è in disbiosi la risposta Th1 può essere disattivata e il sistema immunitario utilizzerà la Th2 che non è stata progettata per affrontare pollini, acari, peli, ecc. Utilizza quindi strumenti inadeguati per reagire e l’individuo inizia a sviluppare febbre da fieno, asma, eczema, congiuntivite allergica, ecc.

Lo squilibrio immunitario tra Th1 e Th2 è chiamato ATOPIA. Una persona atopica è predisposta a reagire a qualsiasi cosa in modo allergico e ipersensibile.

Quando la persona ha le pareti intestinali compromesse (permeabilità intestinale) vi è un aumento degli immunocomplessi (antigene + anticorpo).

Un antigene è una sostanza, spesso una proteina o un polisaccaride, che il sistema immunitario riconosce come estranea e che può indurre una risposta immunitaria nel corpo. Gli antigeni sono fondamentali per l’attivazione del sistema immunitario e per la sua capacità di distinguere tra il “sé” (le cellule e le sostanze normalmente presenti nel corpo) e il “non sé” (le sostanze estranee o dannose).

Quando un antigene entra nel corpo, viene riconosciuto dai linfociti, un tipo di globuli bianchi, che possono avviare una risposta immunitaria producendo anticorpi specifici contro quell’antigene. Gli anticorpi aiutano a neutralizzare gli antigeni, facilitando la loro rimozione dal corpo attraverso processi come la fagocitosi o l’agglutinazione. Gli antigeni sono qualsiasi sostanza capace di stimolare una risposta immunitaria nel corpo.

Le immunoglobuline A (IgA) e le immunoglobuline E (IgE) sono due tipi di anticorpi prodotti dal sistema immunitario con funzioni diverse:

  • Le IgA sono principalmente presenti nelle secrezioni mucose, come saliva, lacrime, secrezioni respiratorie, secrezioni gastrointestinali e latte materno. Il loro ruolo principale è quello di proteggere le mucose del corpo, fornendo una prima linea di difesa contro le infezioni. Le IgA svolgono un ruolo importante nell’immunità delle mucose, prevenendo l’adesione e l’entrata di patogeni nelle cellule epiteliali.
  • Le IgE sono coinvolte principalmente nelle reazioni allergiche e nelle risposte immunitarie contro i parassiti. Quando una persona viene esposta a un allergene (come polline, peli di animali o polvere), il sistema immunitario può produrre IgE specifiche per quell’allergene. Le IgE legate agli allergeni si legano a recettori presenti sulla superficie dei mastociti e dei basofili, due tipi di cellule immunitarie. Quando l’allergene si lega alle IgE sui mastociti o sui basofili, queste cellule rilasciano istamina e altre sostanze chimiche che provocano i sintomi allergici.

In sintesi, mentre le IgA sono coinvolte nella protezione delle mucose del corpo, le IgE sono principalmente coinvolte nelle reazioni allergiche e nelle risposte immunitarie contro i parassiti.

Se hai letto con attenzione quanto scritto fin d’ora, hai capito quanto lavorare sull’intestino sia la base di partenza per lavorare sui sintomi allergici.

Come possiamo lavorare sulla permeabilità intestinale?

  • Limitare il consumo di farmaci alle vere emergenze mediche
  • Svolgere regolarmente attività fisica
  • Utilizzare grassi buoni
  • Evitare la stipsi
  • Seguire un’alimentazione non raffinata, stagionale, partendo dalla materia prima
  • Variare l’alimentazione
  • Masticare molto bene
  • Gestire lo stress
  • Integrare correttamente

Organi e funzioni

 Il corpo è una meravigliosa macchina dove ogni organo e apparato è interconnesso. Per questo è fondamentale tenere conto di ogni aspetto per lavorare sul nostro terreno.

Il timo è uno dei pilastri del sistema immunitario. È una ghiandola situata alla base del collo, sotto lo sterno, all’altezza del secondo paio di costole.

Esso garantisce la produzione di un’importante categoria di cellule del sistema immunitario, i linfociti T. Produce ad esempio i linfociti T4 che attaccano gli antigeni e i linfociti T8 che bloccano l’attacco una volta raggiunto l’obiettivo. Produce anche i T-helper appartenenti alle categorie Th1 e Th2.

I linfociti Th2 producono interleuchina-6 associata all’infiammazione presente nell’asma, nella colite e nell’artrite e l’interleuchina-4 associata ad un aumento delle IgE e IgG.

Mentre le IgE sono coinvolte principalmente nelle reazioni allergiche e nella difesa contro i parassiti, le IgG sono coinvolte nella difesa contro una vasta gamma di agenti patogeni e nella protezione immunitaria a lungo termine attraverso la trasmissione materno-fetale di immunità.

LO STRESS È UN FATTORE IMPORTANTISSIMO NELLA GENESI DELLO SQUILIBRIO DEL TIMO E NELLO SVILUPPO DELL’ALLERGIA.

La milza produce globuli bianchi o linfociti in grado di aggredire batteri, residui cellulari o proteine estranee.

Il fegato possiede uno sbalorditivo sistema di enzimi che assicura la distruzione delle tossine coinvolte nei fenomeni allergici o ipersensibilità ambientale.

I linfociti B, prodotti nel midollo osseo e nella milza, sono specializzati nella produzione di anticorpi. Quando vengono attivati da un antigene, come un batterio o un virus, i linfociti B si trasformano in plasmacellule, che producono grandi quantità di anticorpi specifici per quel particolare antigene. Questi anticorpi sono fondamentali per neutralizzare gli agenti patogeni, segnalare la loro eliminazione da parte dei fagociti e attivare altre risposte immunitarie.

I linfociti B sono fondamentali per la produzione di anticorpi specifici e per il mantenimento della memoria immunitaria nel corpo. Svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro le infezioni e nella protezione contro le malattie.

Le ghiandole surrenali sono fondamentali per la produzione di adrenalina e cortisolo, due ormoni che contrastano la manifestazione del terreno allergico.

L’ipotalamo è una piccola regione del cervello situata sotto il talamo. Svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell’omeostasi del corpo, controllando molte funzioni vitali come la temperatura corporea, il sonno, la fame e la sete. L’ipotalamo è anche coinvolto nella regolazione del sistema endocrino attraverso la produzione di ormoni che influenzano l’ipofisi.

Produce e rilascia ormoni che influenzano l’attività dell’ipofisi, come l’ormone rilasciante corticotropina (CRH), l’ormone rilasciante luteinizzante (LHRH) e l’ormone rilasciante della somatotropina (GHRH).

L’ipofisi è una ghiandola endocrina situata alla base del cervello, proprio sotto e controllata dall’ipotalamo.

È considerata la “glandola principale” del corpo umano perché regola molte altre ghiandole endocrine.

In sintesi, l’ipotalamo e l’ipofisi sono due strutture strettamente connesse che lavorano insieme per regolare molte funzioni fisiologiche del corpo, controllando la produzione e il rilascio di ormoni che influenzano altre ghiandole endocrine e organi nel corpo.

Se il cortisolo è prodotto in eccesso favorisce la secrezione di acido arachidonico da parte delle membrane cellulari. L’acido arachidonico è un acido grasso secreto dalla membrana delle nostre cellule, soprattutto in caso di stress. Questo processo favorisce la secrezione d’istamina.

Le membrane dei mastociti (cellule del sistema immunitario) secernono più istamina se rese fragili dagli ormoni dello stress, dai radicali liberi e dalla cattiva alimentazione.

Quando un allergene si lega agli anticorpi IgE presenti sulla superficie dei mastociti, questi rilasciano istamina e altre sostanze chimiche infiammatorie, causando i sintomi tipici delle reazioni allergiche, come prurito, gonfiore, eruzione cutanea, congestione nasale e broncocostrizione.

Un aiuto dall’oligoterapia catalitica

Oligoelemento è una parola composta da “oligo” (dal greco oligos, piccolo, poco, di modesta quantità) e “elemento”, che indica una sostanza semplice, una porzione di materia omogenea costituita da atomi della spessa specie.

Gli oligoelementi si ritrovano nell’organismo umano come componenti di strutture ormonali e interagiscono con moltissimi enzimi. Questa interazione è la funzione dalla quale traiamo vantaggi per la loro azione terapeutica.

Gli enzimi appartengono ad un gruppo di sostanze chimiche definite catalizzatori. Sono dei composti in grado di attivare, accelerare e controllare una reazione chimica, senza prenderne parte.

Un catalizzatore agisce per presenza esterna e non per integrazione. Rimane pertanto separato dalle reazioni che esso stesso induce.

Gli enzimi sono catalizzatori biologici altamente specifici del metabolismo cellulare, ovvero quell’insieme di trasformazioni chimiche di energia e materia da cui dipende la nostra vita.

Processi catabolici e anabolici avvengono costantemente all’interno delle cellule.

I processi catabolici scompongono nei loro componenti più semplici le sostanze che introduciamo mediante l’alimentazione e la respirazione mentre i processi anabolici utilizzano l’energia e le particelle semplici così ottenute per accrescere, mantenere e riparare il nostro organismo.

La sostanza sulla quale l’enzima esercita la propria azione catalitica si chiama substrato. Aggiungendo al nome del substrato il suffisso -asi si ottiene il nome del biocatalizzatore (es saccarasi scindono il saccarosio e maltasi scindono il maltosio).

Gli enzimi allo stato puro sono praticamente inerti e necessitano di un attivatore (cofattore) per essere efficaci.

LA VITA È SCAMBIO E COMUNICAZIONE, È UN NETWORK DI INFORMAZIONI SEMPRE COLLEGATE E COORDINATE: SE NELLA RETE QUALCOSA SI RALLENTA O DI BLOCCA NE RISENTE L’INTERO SISTEMA.

Carenza di un oligoelemento  = deficit enzimatico = squilibrio metabolico = alterazione funzionale = malattia organica

Allo stesso modo delle vitamine, anche gli oligoelementi devono essere introdotti mediante l’alimentazione perché il corpo non è in grado di sintetizzarli da solo.

Può accadere che un oligoelemento venga introdotto con il cibo ma diventi inattivo e quindi non biodisponibile. In questo caso parliamo di deficit qualitativo e non di carenza funzionale.

Com’è possibile? Assimilare significa “rendere simile”. Perché questo processo avvenga ogni alimento deve essere digerito, convertito in molecole semplici in modo da poter essere assimilate.

Gli oligoelementi vengono quindi ridotti a ioni, così possono attraversare le membrane del canale digerente e penetrare nell’organismo. Può succedere che l’atomo dell’elemento possa diventare biologicamente indisponibile: si parla di chelazione. Nella chelazione lo ione metallico viene captato da molecole organiche con due radicali liberi all’estremità, in grado di legarsi chimicamente a lui, bloccandone gli elettrodi non appaiati.

Come agisce l’oligoterapia catalitica?

Si avvale del ruolo fisiologico degli oligoelementi come sostanze informatrici che agiscono in concentrazione minima per riattivare le vie enzimatiche bloccate. Se assunti per via sublinguale gli ioni possono entrare fin da subito nelle reti di trasporto emato-linfatiche presenti a livello orale, agendo con rapidità perchè immediatamente biodisponibili.

Questo apporto non modifica in alcun modo la concentrazione tissutale degli elementi ma ne ristabilisce la corretta funzionalità, migliorando le performances dell’organismo.

Infatti l’introduzione nell’organismo di quantità minime di ioni liberi induce, come reazione, un meccanismo che sblocca la chelazione.

Prima di addentrarci ancor di più nel mondo dell’oligoterapia è importante che tu sappia qualcosa in più della PNEI.

PNEI è l’abbreviazione di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia. È uno studio che cerca di capire come la mente, il cervello, il sistema nervoso, il sistema endocrino (che produce gli ormoni) e il sistema immunitario lavorino insieme nel nostro corpo. In altre parole, studia come i nostri pensieri, le nostre emozioni e il nostro ambiente influenzino la nostra salute e il nostro benessere attraverso la comunicazione tra queste diverse parti del corpo.

Uno dei presupposti fondamentali alla vita è il continuo scambio di materia, energia e informazioni che permette alla struttura vivente di conservare la propria organizzazione e funzionalità.

Per quanto concerne l’uomo, questa funzione adattativa, per il mantenimento dell’omeostasi, è mediata dalla psiche e dai 3 grandi sistemi generali:

  • Nervoso
  • Endocrino
  • Immunitario

Questi 3 sistemi funzionano in modo interattivo, regolandosi a vicenda.

A questo proposito è importante capire come lavora la sindrome generale di adattamento (GAS – General Adaptation Syndrome) che si evolve in 3 fasi:

  • Fase di allarme = reazione di stress acuto (adrenalinica)
  • Fase di resistenza = diminuisce la produzione di catecolamine (adrenalina, noradrenalina e dopamina) e si attiva la produzione di glucocorticoidi (soprattutto cortisolo)
  • Fase di esaurimento = crollo dell’energia, cedimento delle difese.

Il sintomo, la malattia è il risultato di un cattivo adattamento, che dipende non tanto dall’agente esogeno ma da una difficoltà della rete nel ritrovare il proprio equilibrio.

Perché non tutti gli individui reagiscono allo stesso modo all’aggressione di batteri, virus, parassiti o agenti tossici? Perché l’immunità non resta costante nel tempo?

Ménétrier elabora la “medicina delle funzioni” così come Hahnemann aveva già parlato di “terreno costituzionale”.

I primi anni di vita (compreso anche il periodo prenatrale) sono cruciali nel plasmare la natura profonda dell’individuo, la sua specificità biologica: il risultato finale sarà un particolare modo di essere e di funzionare che determinerà l’impronta tipica con cui il soggetto affronterà il mondo esterno.

Come ha scritto il dottor Hamer: “i geni propongono, ma è l’ambiente che dispone”.

Possiamo dire che il terreno individuale è il risultato tra:

fattori ereditari (ricettività innata) + fattori ambientali (ricettività acquisita)

Ricapitolando, come agiscono gli oligoelementi catalitici?

Consentono lʼadeguato funzionamento degli ENZIMI, che regolano le complesse reazioni biochimiche sulle quali si basa il nostro METABOLISMO. Gli enzimi sono CATALIZZATORI, ossia hanno la capacità di favorire e velocizzare le reazioni chimiche nellʼorganismo.

Ecco perché questo tipo di Oligoterapia viene detta anche “catalitica”, perché permette il corretto funzionamento degli enzimi e quindi dei processi metabolici.

La riattivazione dei sistemi enzimatici fa ripartire una vera e propria cascata di biochimismi cellulari inibiti o alterati, ripristinando il flusso di informazioni, energia e materia da cui dipende l’equilibrio funzionale dell’organismo.

La loro azione terapeutica può essere spiegata come un’operazione di scambio energetico, che si traduce in un ripristino dei microequilibri e quindi un rafforzamento generale del terreno diatesico.

Stabilizzando il terreno e quindi la funzionalità della rete PNEI, i biocatalizzatori diatesici correggono l’insieme dei disordini funzionali che stanno alla base dei disturbi lamentati dal soggetto.

Le diatesi

In Medicina: DIATESI = “DISPOSIZIONE” o predisposizione (per es. “diatesi linfatica”, “diatesi allergica”, “diatesi emorragica” ecc.)

In Oligoterapia: DIATESI = TENDENZA MORBOSA GENERALE DEL TERRENO ORGANICO

Alla fine Ménétrier individua 4 grandi tipologie di soggetti che suddivide in DIATESI (predisposizione a…)

Ogni patologia è preceduta da un disordine metabolico, cioè da mancate o rallentate reazioni chimiche dell’organismo, dovute ad alterazioni dei processi enzimatici.

  • DIATESI 1: IPERSTENICA O ALLERGICA – Manganese. Manifestazioni violente che passano velocemente. Fase di allarme dell’organismo
  • DIATESI 2: IPOSTENICA – Manganese-Rame. Manifestazioni che tendono a cronicizzare. Fase di resistenza
  • DIATESI 3: DISTONICA O NEUROARTRITICA – Manganese-Cobalto. Vecchia e involutiva. Diatesi della cinquantina, transizione dalla mezza età alla vecchiaia. Passaggio dalla fase di resistenza a quella di esaurimento.
  • DIATESI 4: ANERGICA: Rame-Oro-Argento. Rappresenta la senescenza, progressivo affievolimento della vitalità del soggetto. Sempre più sta diventando una diatesi da “malattia da civilizzazione” indotta da uno stile di vita che dimentica i limiti umani. Stasi, passività, assenza di reazione
  • DIATESI 5: DISADATTAMENTO: Zinco-Rame, Zinco-Nichel-Cobalto. Questa diatesi evidenzia gli effetti di uno stress prolungato sui meccanismi regolatori. L’alterazione è una condizione di squilibrio multiormonale che si sovrappone al profilo originario del soggetto. “A volte si, a volte no” è la risposta classica del soggetto disadattato. Astenia ciclica. Zinco-Rame: coinvolge asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. Zinco-Nichel-Cobalto: coinvolge asse ipotalamo-ipofisi-pancreas con disturbi di tipo metabolico.

Diatesi 1 – allergica

In questo articolo approfondiamo la ditesi allergica. Il soggetto ha una grande e sorprendente energia vitale che si esprime con tendenza all’eccesso sia sul piano relazionale che sul piano psicofisico individuale. Si parla di una iper reattività funzionale, per cui a qualunque tipo di sollecitazione, interna o esterna, corrisponde una risposta sempre un pò esagerata, spesso ingiustificata rispetto all’agente che la provoca.

Questa reattività è ancora più tangibile sul piano immunitario in cui si gioca la relazione tra self e non self che si traduce in una reazione dell’organismo eccessiva.

Le manifestazioni violente e improvvise di questa diatesi sono: raffreddore potente, cefalgia insopportabile, vomito e diarrea contemporaneamente e facilità alle intolleranze. Tuttavia, così come appaiono velocemente, l’organismo è in grado di recuperare velocemente.

L’infiammazione acuta rappresenta la manifestazione esterna di un terreno facilmente infiammabile, di un modo di funzionare che è “sopra le righe”.

La modalità reattiva corrisponde alla prima fase dello stress.

Caratteristiche psicologiche:

  • Iperreattività e alto livello energetico
  • Persona ottimista, con grande autostima e fiducia in se stesso
  • Intelligente, curioso, intuitivo e veloce a capire le cose
  • Vivacità e brillantezza di spirito spesso si accompagnano a instabilità e incostanza.
  • Si distrae facilmente perché si annoia presto, ha mille interessi, tende ad essere superficiale e frettoloso perchè vuole tutto subito.
  • Estroverso e piacevole, dinamico e iperattivo, passionale, suscettibile, imprevedibile e impulsivo. È ottimista e ha grande fiducia in se stesso, è intraprendente e combattivo. È un eterno adolescente che vive con grande entusiasmo. Può essere logorroico, egocentrico, irruente, amante della vita.
  • Persona dotata di spirito di iniziativa, non sanno rimanere “con le mani in mano”. Ha bisogno di tenere la mente occupata e odia l’inattività.
  • Ama la competizione e vive sempre in continua tensione che gli impedisce di rilassarsi.
  • Se in ansia diventa nervoso, impaziente e facilmente irritabile.
  • Qualsiasi cosa lo blocchi scatena la sua frustrazione che esplode con eccessi d’ira.
  • Spesso il continuo bisogno di fare cela la paura profonda del contatto con se stesso, con la propria parte scura, con il senso profondo della vita.
  • Energico, passionale, si buttano anima e corpo in ciò che fanno, aperti, determinati e decisi
  • Ricordano solo ciò che gli interessa (memoria selettiva)
  • Tendono alle esagerazioni

Comportamento fisico:

  • Pigrizia al mattino (non necessariamente legata alla qualità del sonno) che scompare attivandosi (frase tipica: “ancora 5 minuti”)
  • L’astenia migliora con l’attività o lo sforzo fisico
  • Resta attivo e fatica a prendere sonno: euforia e iperattività serale, non ha problemi a “tirare tardi”. È il classico tipo civetta
  • Più lavora e più si ricarica
  • In vacanza si immerge in mille attività
  • Tendenza agli eccessi ed agli abusi (fumo, alcol, cibo …)
  • Simpaticotonico

Tendenze morbose:

  • Disturbi psicosomatici in genere
  • Allergie (orticaria, rinite, congiuntivite, asma)
  • Emicrania, cefalea
  • Traumi e dolori muscolari-articolari
  • Tossi, catarri
  • Dispepsia, gastrite, colite, diarrea, aumento della diuresi
  • Polimenorrea, ipermenorrea, dismenorrea
  • Ipertiroidismo
  • Ipertensione arteriosa e disturbi cardiocircolatori (tachicardia, palpitazioni)

Le sintomatologie riflettono il terreno che le esprime: improvvisi, violenti e invalidanti. Sono tutte “iper”. La nota dominante è la componente reattiva che può sfociare su diversi distretti: cute, vie respiratorie, intestino, ossa e legamenti, ecc.

Quali oligoelementi sono utili per la diatesi 1?

MANGANESE

Molte classi di enzimi contengono uno o più atomi di manganese come cofattori: le ossidoriduttasi, le glicosil-transferasi, fosfoenolpiruvato carbossichinasi, le idrolasi, le liasi, le isomerasi, le ligasi, le lectine e le integrine. I polipeptidi più famosi che contengono manganese sono l’arginasi e la superossido dismutasi  (uno dei più importanti antiossidanti cellulari).

Il manganese è il rimedio esclusivo della diatesi 1 e, in associazione a rame o cobalto, anche della diatesi 2 e della diatesi 3.

È molto utile ed efficace nei soggetti allergici (attenzione: può determinare peggioramento della sintomatologia allergica allʼinizio del trattamento! Per questo si inizia sempre con lo zolfo e poi si passa al manganese! In caso di peggioramento si sospende per 10 giorni e, se i sintomi scompaiono, si riparte da dosi più basse)

ZOLFO

È un desensibilizzante delle manifestazioni allergiche. Per questo è importante iniziare da questo oligoelemento per poi passare al manganese. È utile da utilizzare in caso di allergie, asma, eczema, acne, foruncolosi, psoriasi, caduta capelli, turbe epatobiliari, artriti.

Come assumere gli oligoelementi

In caso di persona allergica iniziare a novembre/dicembre con ZOLFO, 1 fiala a digiuno, a giorni alterni. Dopo 3 settimane introdurre MANGANESE  1 fiala la mattina a digiuno, 2 volte a settimana, cominciando, se possibile, almeno 2-3 mesi prima della primavera.

Nel periodo critico, in fase ACUTA:

1 fiala di zolfo al giorno x 1 settimana, poi:

1 dose di manganese seguita da 4 giorni di zolfo, poi:

1 dose di manganese seguita da 3 giorni di zolfo, poi:

1 dose di manganese seguita da 2 giorni di zolfo.

Proseguire a giorni alterni per 3 – 6 settimane si torna a ridurre manganese a aumenta lo zolfo

In caso di peggioramento dei sintomi si sospende il manganese per 7-10 giorni e si introduce il fosforo. 2 fiale al giorno fino al miglioramento. A questo punto si prosegue solo con lo zolfo per qualche giorno e poi si riprova con il manganese.

 

ASMA ALLERGICO

Malattia respiratoria di stretta pertinenza del medico di Medicina Generale e/o dello specialista pneumologo. I sintomi più gravi, durante le crisi, sono difficoltà respiratoria, affanno e tosse secca che, specialmente nei bambini, possono assumere toni drammatici anche perché spesso a insorgenza notturna.

OE (=oligoelementi) DIATESICI:

MANGANESE (diatesico) 1 fiala a digiuno 1 volta a settimana, per 2-3 mesi

OE COMPLEMENTARI:

ZOLFO: 1 fiala a digiuno 6 volte a settimana, per 2-3 mesi;

FOSFORO: 1 fiala al pomeriggio 6 volte a settimana, per 2-3 mesi.

È preferibile non somministrare le fiale con i 3 elementi associati e non associare rimedi vegetali.

 

ASMA NON ALLERGICO

OE DIATESICI:

MANGANESE-RAME 1 fiala a digiuno 3volte la settimana, per 2-3 mesi

OE COMPLEMENTARI:

ZOLFO: 1 fiala a digiuno 3 volte a settimana,

FOSFORO: 1 fiala al pomeriggio tutti i giorni

 

RINITE ACUTA

Infiammazione acuta della mucosa nasale (congestione e secrezione nasale, starnuti, lacrimazione, mal di gola, mal di testa). Gli episodi più frequenti si presentano soprattutto in inverno e più in generale con il freddo, che blocca le difese dellʼorganismo (in particolare lʼapparato ciliato della mucosa nasale).

OE DIATESICI:

Solo come prevenzione

MANGANESE oppure MANGANESE-RAME

1 fiala a digiuno, 2 volte la settimana dallʼautunno e per tutto lʼinverno

IN FASE ACUTA

RAME: 1 fiala 2-4 volte al dì per 5-7 giorni, calibrando la posologia a seconda della risposta del soggetto;

RAME-ORO-ARGENTO: 1 fiala 3 volte a settimana, per soli 7 giorni (previene la stanchezza, favorisce la convalescenza e protegge dalle recidive)

 

RINITE VASOMOTORIA

Stessi sintomi della rinite infettiva e allergica ma non collegabile a episodi infettivi né ad allergia. Spesso anticipa la formazione di polipi nasali.

OE DIATESICI:

MANGANESE-COBALTO 1 fiala a digiuno, a giorni alterni MANGANESE-RAME 1 fiala a digiuno, a giorni alterni

OE COMPLEMENTARI:

ZOLFO: 1 fiala a digiuno 3 volte a settimana, FOSFORO: 1 fiala al pomeriggio tutti i giorni

Attenzione!

Tutte le informazioni presenti in questo articolo hanno scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli forniti dal proprio medico curante.

 

 

 

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